Mercato Contadino di Circo Massimo
Era il vecchio mercato ebraico del pesce. Qui nel Medioevo il Tevere e il porto fluviale di Ripa Grande garantivano l’approdo delle barche da Ostia. Gli scarti del pesce (lische, teste) e i pesci che oggi chiameremmo negletti venivano reimpiegati per una delle ricette storiche del Ghetto: il brodo di pesce alla romana.
Tra i banchi del mercato
A ricordo dell'antica funzione nel mercato aperto nell’ottobre 2009 sotto l'insegna di Campagna Amica e Coldiretti c'è un banco del pesce, vero e proprio "negozio" ricco di pescato freschissimo.
Al mercato di San Teodoro solo prodotti freschi a km zero, coltivati, allevati e lavorati nel Lazio dalle aziende sempre presenti. Ci sono legumi e farine del viterbese dell'azienda Cerqueto di Acquapendente, il pane e la pizza biologica dell'azienda agricola Le due Monelle. A farla da padrone sono proprio i banchi della frutta e verdura alcuni da agricoltura biologica, la maggior parte da agricoltura convenzionale, quasi tutti dotati di “numeretto” elimina code. Riccardo e Maria, figlio e mamma, sono tra i più sorridenti e cordiali. Prodotti stagionali presentati con gusto (sul sito trovate i calendari di frutta e verdura). Si possono trovare mieli, conserve e marmellate, creme di cioccolato e nocciola, sottoli, pomodori pelati e passate di pomodoro, succhi e confetture (az agricola di Giuseppina e marito).
Quando non c'è Sergio a proporvi i suoi formaggi di capra, con tanto di seadas pronte da buttare in padella a friggere, trovate la figlia Martina (l'azienda agricola è della famiglia d'origine Pitzalis a Bracciano), mentre nel banco enoteca dell'azienda biodinamica di Pescosolido (Fr) trovate sempre Danilo con un sorriso e un bicchiere per un assaggio.
E poi tra l’acquisto di un filone di pane e un assaggio di pecorino quando l’acquolina in bocca si trasforma in un buco allo stomaco avete due possibilità: sedervi ai tavolini nel cortile del mercato e aprire i vostri sacchetti oppure approfittare della tavola calda dei diversi Agriturismo che si alternano nei fine settimana. Menù tipo: minestra di legumi misti, rigatoni al ragù; straccetti alla pizzaiola, salsicce, verdure grigliate. Un piatto a scelta con vino, acqua e pane a 6 euro. L'apecar in cortile serve d'estate fresche centrifughe di frutta e verdura e d'inverno zuppe calde. P
Dopo aver apparecchiato la tavola manca solo di addobbarla. L'azienda Drassiflor é specializzata in piante grasse, carnivore, aromatiche ed ornamentali. E all'uscita, un grande banco di fiori, piante e vasi di erbe perché anche l'occhio vuole la sua parte.
Il paese di Alice
“Quello che mi piace del Mercato di Circo Massimo è che è tutto tondo. Fatto tutto un giro si può ricominciare, come su una giostra.
La prima volta che ci sono andata con mamma e papà non me ne sono accorta e mi sembrava enorme, non finiva mai. Mamma e papà erano molto indecisi, solo dopo un po' ho capito che giravamo in tondo. Allora ho protestato e mi hanno tirato su ad altezza banchi e ho potuto vedere le meraviglie del mercato.
Il mio banco preferito è quello delle zucche. Ce ne sono tante, tutte diverse: lunghe e magre o tonde e grosse, quelle che dentro sono quasi rosse e quelle verdoline. Il signore delle zucche è molto gentile e una volta me ne ha regalata una. Ha detto a mia mamma: “Così ci fa la vellutata per la bambina”. Non lo sa che io bevo solo il latte di mia mamma e il gelato alla pera. Ma forse perché questo signore è tanto gentile l'assaggerò qualche cucchiaino di vellutata.
Mangio il gelato alla pera perché non c'è il latte. Che quando mangio il latte mi vengono tutte macchie rosse sul viso. Qui al mercato c'è il gelato al latte di capra, l'ho provato ma le macchie mi sono venute lo stesso.
L'ultima volta che sono stata al mercato ho conosciuto un bambino. Si chiama Owen. Suo papà è romano e sua mamma del Texas. Lui è colore del cioccolato. Ma quello al latte. Mi sa che tanto non lo potrei mangiare comunque... Ha dei bellissimi occhi e dei ricci scuri. Ci siamo dati la mano. Chissà che la prossima volta non lo rincontro”.
LA RICETTA DI ALICE: VELLUTATA DI ZUCCA BUTTERNUT
Il nostro esperto in zucche per la vellutata consiglia la zucca butternut, detta anche violina per la forma a custodia di violino, con una polpa compatta di colore camoscio
Prendere mezzo chilo di polpa della zucca tagliata a cubetti e rosolarla in padella con un porro tagliato fine e olio d'oliva. Quando è rosolata aggiustare di sale e cuocere a fuoco basso aggiungendo poco alla volta de brodo vegetale (che puoi ottenere facendo bollire carote, sedano e finocchi). Quando la zucca sarà morbida frullatela con 100 ml di panna liquida. Si può servire in bicchieri da Martini accompagnata da un fiore di zucca in tempura.
Quattro passi più in là
In questo caso si tratta davvero, letteralmente, di quattro passi. Uscendo dal mercato, sulla destra si apre il CIRCO MASSIMO, il più grande “stadio” di tutta l'antichità.
E' proprio qui, durante uno spettacolo di corsa dei carri, che la tradizione vuole sia avvenuto il “ratto delle Sabine”. L'ellisse che ospitava le gare è ancora perfettamente visibile: il percorso un tempo solcato da cavalli e quadrighe (e che nel 1959 avrebbe dovuto fare da sfondo alla scena più celebre del film BEN HUR, se la Sovrintendenza non avesse negato l'autorizzazione alle riprese), oggi ospita le gesta degli appassionati di jogging. E due degli obelischi che ornavano la “spina” (il centro della pista), oggi abbelliscono le piazze del Popolo e di S.Giovanni in Laterano. L'unico edificio che ancora si innalza nel Circo ci è rimasto dal Medioevo: è la Torre della Moletta, dove si dice che la nobile romana Jacopa de' Settesoli abbia ricevuto nel 1223 il suo amico Francesco d'Assisi (talmente amici, i due, che oggi la Beata Jacopa è sepolta ad Assisi di fronte alla tomba del Santo).
Il Circo separa due degli storici sette colli della città: da un lato svettano le rovine del Palatino, il colle dove il mitico fondatore Romolo stabilì la sua casa e dove nei secoli sorsero tutti i principali templi e dimore imperiali di Roma antica. Dal lato dell'Aventino si affacciano lo sguardo severo di un padre della patria, Giuseppe Mazzini, e quello dolce e colorato dei fiori del ROSETO COMUNALE. (Vale una passeggiata, se siete a Roma a primavera inoltrata: la struttura infatti è aperta solo nei mesi della fioritura!).
Forse è solo una coincidenza, ma il roseto si trova nell'area dove in antichità sorgeva un tempio dedicato alla dea Flora. Non è invece un caso che i vialetti di una parte dell'attuale roseto siano disegnati con la forma della menorah, il candelabro a sette bracci della tradizione ebraica: è un modo per ringraziare la comunità ebraica per aver permesso di far sorgere il roseto nel luogo dove per oltre due secoli si era stabilito il cimitero israelitico.
p.s. chi si trovasse a Roma quando le rose non sono fiorite può fare quattro passi oltre il roseto, su per l'Aventino, fino al Giardino degli Aranci: le piante che danno il nome al luogo non saranno memorabili quanto le rose, ma il panorama sulla città è fantastico!
E ancora, a soli quattro passi dal mercato si trova una delle più celebri attrazioni della città, resa definitivamente immortale dal film “Vacanze Romane”: LA BOCCA DELLA VERITA'. Il mascherone di marmo, che probabilmente in antichità era un ben prosaico tombino, fin dal Medio Evo è stato al centro di leggende. La tradizione vuole che la bocca della maschera punisca chi dice una menzogna, inghiottendo la mano del bugiardo. Ne dà una mirabile dimostrazione Gregory Peck nel film appena citato: si racconta che l'attore abbia improvvisato la scena, e che la reazione di spavento di Audrey Hepburn sia reale, e non simulata. Se andrete a visitare la Bocca della Verità aspettatevi di trovare più di un turista che simula la stessa scena davanti alla propria fidanzata: molte delle leggende legate a questo monumento si riferiscono in particolare ad infedeltà coniugali. Non dovete invece lasciarvi ingannare dal film su un altro aspetto: se i due divi americani entrano nel pronao della chiesa di S.Maria in Cosmedin trovandolo deserto, a voi toccherà invece una lunga fila prima di poter provare con la mano dentro la maschera la vostra fedeltà!
dove | Via San Teodoro, 74 |
aperto | Sabato e domenica (9:00-15:00) |
PARking | Via Dei Cerchi, Via San Teodoro, Via del Circo Massimo |
autoBUS |
da Termini, Linea 170 |
metro | linea B, fermate Circo Massimo, Colosseo |
info |
tel. – 06.4073090; 06.48993.204/215 – dalle 9:00 alle 14:00 |