Tra i banchi del mercato

All'epoca tutto intorno era campagna. Poi negli anni Trenta il mercato si è trasferito in via Andrea Doria, in un quartiere prima estremamente popolare che negli anni si è trasformato invece in una zona elegante; queste due anime convivono nel mercato che è allo stesso tempo estremamente conveniente, ma anche ricercato grazie ad alcuni banchi che forniscono primizie e merci raffinate.
L'11 marzo 2009 è stato inaugurato il Nuovo mercato Trionfale, una struttura di vetro e cemento che ha un parcheggio con 420 box e 320 posti auto e un ufficio di posta, ma che avrebbe dovuto essere un vero e proprio centro servizi con biblioteca, asilo nido, sede universitaria che ad oggi ancora non esistono.
Il mercato è diviso per corridoi con box di colori diversi a seconda della categoria merceologica: verde per frutta e ortaggi (verde chiaro sono i produttori diretti che sono una cinquantina), blu per il pesce, rosso per la carne dove troverete il macellaio Alessandro e il suo banco filoamericano The Butcher specializzato in tagli ricercati e carni di diverse origini. Alessandro è specializzato in carne rossa (e dà anche consigli su come cucinarla) ma ha anchhe carni bianchi allevate all'aperto e pronti a cuocere. Specializzato invece in polli, tacchini, galline il banco di San Bartolomeo che fa riferimento all'azienda agricola omonima. I contadini invece sono verso il fondo del mercato. Non mancano le aziende agricole bio come i Tre colli (oltre a frutta e verdura anche latticini) nel territorio di Montelibretti e il banco di Pierpaolo che con la moglie scelgono di tenere aperto il banco solo con i prodotti di stagione, in pieno inverno infatti è chiuso. Al mercato Trionfale puoi trovare veramente di tutto: frutta fresca e secca (The Royal fruit), riso e ogni tipo di cereale, pesce fresco e baccalà, salumi, formaggi e porchetta, la pasta fresca di Anna Maria, ma anche elementi di merceria, abiti, borse, scarpe, giochi per bambini, decorazioni natalizie, miele, marmellate, prodotti esotici come frutta e verdura alla base delle cucine etniche e L'isola delle spezie, banco gestito dalla terza generazione che si adattata alle nuove esigenze con prodotti dedicati agli intolleranti oltre che ai classici coloniali. Insomma una spesa completa. Tra le pescherie (ce ne sono tante alcune anche di quarta generazione come quella di Maria Damiani) da segnalare la ristopescheria Duca che alla classica e molto ricca offerta di pesce e molluschi abbina il bistrot con sushi e fritti nel segno dello street food.

Nel corridoio centrale, quello che parte dall'ingresso principale, hanno trovato collocazione le licenze più antiche. In quest'area c'è il banco di Peppino dedicato a uova (galline bio e non, quaglie), miele, marmellate e prodotti biologici. Gestito dalla terza generazione di commercianti, porta ancora il nome del nonno, nato in America figlio di emigranti da Arce (Frosinone) che decise di tornare in Italia e si mise ad allevare polli e tacchini. “Mio nonno aveva già il banco nel 1928. Portava le uova e gli animali vivi a cui “tirava il collo” qui al mercato. Era proprio una delle prime licenze la sua, la tengo ancora come ricordo” racconta il nipote mostrandocela. Leggi la sua storia
Poco più in là un tempo c'era il banco di frutta secca, castagne, funghi di Iolanda, classe 1923. Iolanda è stata al mercato fino all'ultimo e ci piace continuare a ricordarla anche se il suo banco è stato venduto. “Io ho ereditato il banco da mia madre che lo gestiva già negli anni Venti poi ho sposato un fruttivendolo e abbiamo unito i banchi. Continuo nonostante l'età, la crisi, il lavoro che è diminuito, la concorrenza dei supermercati” ci aveva raccontato pochi anni fa.
Poi c'è Angelo che nella vita ha fatto “tutt'altro” e si è ritrovato dietro un banco di salumi e formaggi per aiutare il figlio. ''La licenza è antica ma non era nostra. L'hanno comprata mio figlio Enrico e mia nuora Katia e io dopo una carriera in polizia, quando sono andato in pensione, sono venuto qui a dar loro una mano. Io sono nato in via Andrea Doria per cui anche se oggi abito lontano da qui sono contento di essere tornato in qualche modo nel mio quartiere''. Al loro banco oltre alla meravigliosa porchetta di Ariccia, i formaggi, i salumi ma anche il baccalà bagnato. 
C'è veramente l'imbarazzo della scelta in questo grande mercato e se si ha un po' di tempo insieme a due chili di tarocchi siciliani a un euro e mezzo, a puntarelle a cui manca solo il condimento, minestroni da buttare in pentola e ogni tipo di preparazioni a base di carne (dalle zucchine ripiene agli hamburger di melanzana) si possono portare a casa anche un po' di storie. Al mercato Trionfale si può venire anche per smaltire rifiuti, guadagnandoci. Al box 95 ai possono portare rifiuti di ogni genere: carta, vetro, metalli, legno, olio esausto, vestiti ed altro. Dopo essere stati consegnati agli operatori, i rifiuti vengono pesati separatamente e il valore corrispondente viene accreditato su un conto personale, che il cliente può consultare on line. Quando il credito arriva a cinque euro, il server suona, si accende come una slot machine e si trasforma in contanti: il cliente decide se ritirare o continuare la propria raccolta.